martedì 25 ottobre 2011

PSYCHO CINEMA - LA NOUVELLE EVE (1999)


Una trentenne ribelle conosce un attivista del partito socialista e se ne innamora perdutamente e per lui cerca di cambiare le sue abitudini passando dalla contestazione più radicale delle consuetudini all'accettazione passiva di queste. La sua morbosità inizia ad ossessionare l'uomo che però è attratto dalla personalità della donna. Si sviluppa quindi una ménage tormentato seguito in tutte le sue circolvoluzioni dalla macchina da presa. Scrive Fabrizio Liberti di 'Film Tv' al 20 agosto 2000: La prima volta che Alexis rivede Camille, dopo che l'ha aiutata a sbarazzarsi degli psicofarmaci, le rimprovera - più o meno - di essere senza passato, di dimenticarsi tranquillamente amici e conoscenti, ma di fare la felicità di ciascuno per dieci minuti. Non è un pregio, tuttavia, che la narrazione del film si riassuma talmente nella sua protagonista da assumerne i tratti. Come dire che 'La nouvelle Eve' allieta lo spettatore finché gli tiene compagnia, che il personaggio di Camille è travolgente; ma la sua smemoratezza è pari a quella di chi la guarda. Difficilmente chi l'ha conosciuta in sala se la ricorderà. E forse questo è l'unico favore che, paradossalmente, si possa fare nei confronti di un personaggio intenso, che nella vita si butta come nella piscina dove vigila i gemelli. Tout passe, riassumerebbe lei stessa come filosofia di vita". (Elisa Venco, 'Duel', 15 maggio 2000) "Catherine Corsini riesce a filmare con la stessa energia della sua eroina e ci dona un sentimento forte a differenza di tante atmosfere deprimenti del cinema di oggi". ('Le Figaro') "Purtroppo la storia scritta da Catherine Corsini e Mark Syrigas, non sempre è all'altezza di Camille: l'ambiente che la circonda è tratteggiato con sufficienza e il finale è eccessivamente ellittico, tanto da sembrare un corpo estraneo rispetto al resto del film". 
 
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